Da un’idea geniale a una startup: i 6 ostacoli da superare

Capire di avere un’idea geniale in grado di diventare una startup è una splendida sensazione. Nella nostra testa in quel momento avviene la magia di credere di poter cambiare il mondo o la vita quotidiana delle persone, o di essere riusciti a trovare il modo di fare molti soldi. Nell’impeto dell’entusiasmo, si rischia però di dare per scontati problemi che sono importanti per la riuscita del progetto. Per questo, abbiamo preparato una lista del percorso a ostacoli che dovrete affrontare: tenete il momento di epifania molto stretto perché lo metteremo alla prova!

 

1- Qualcun’altro ha già avuto la stessa idea

Non siete soli!

Non siete soli!

La prima cosa da fare è cercare su Google se esiste già, quindi ammettere immediatamente che la vostra idea geniale forse non sia così originale. Se la risposta è sì, avete un altro problema: chiunque sia il concorrente vi ha battuto sul tempo.

Il primo istinto sarà forse quello di lasciar perdere, ma la situazione può tornare a vostro favore. Un concorrente diretto è quello che staziona nella stessa nicchia di mercato e nella stessa offerta di prodotto. Rischiando di sembrare ovvi, lo diremo lo stesso: questa è la fase del “Conosci il tuo nemico”.

Se lui ha aperto (o creato) un mercato, ha messo a disposizione per voi molti dati che non avreste avuto altrimenti. Come il grado di successo, i punti deboli, il target, il posizionamento. Una volta fatta la radiografia a tutto quello che potrà servire per una strategia… è il momento di iniziare la battaglia.

2- L’idea è troppo complessa

“La complessità è il tuo nemico. Ogni pazzo può creare qualcosa di complicato. Quello che è difficile è fare una cosa semplice” – Richard Branson

A partire dalla comunicazione online fino alla stessa vision aziendale. Molti creativi hanno idee che spesso sono difficilmente attuabili per problemi di tecnologia, pubblico, o fondi. Partire dalla semplificazione di un grande progetto non vuol dire rinunciarvi, ma essere pratici. E prendere esempio da Uber. Usarlo è semplice. Su larga scala però ha avuto l’effetto di smantellare l’industria mondiale dei taxi. Che, non si può negare, era sicuramente qualcosa di molto complicato e inattuabile se visto nel complesso.

 

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Fatela semplice!

3- Siete indietro nel settore di riferimento

Appena superato il trauma che qualcun’altro abbia già avuto la vostra stessa idea geniale, bisogna affrontare un altro problema: siete indietro rispetto all’industria esistente del settore.

Per superare questo punto, riportiamo l’esempio perfetto: Netflix. Era così “indietro” che nel 2000 il suo CEO Reed Hastings cercò di venderla per 50 milioni di dollari (650 volte in meno del suo valore di allora). Portò la proposta sul tavolo della Blockbuster, che gli rise più o meno in faccia. Così Reed tornò in ufficio e si rimise a lavorare. Oggi Netflix è quotata per 33 miliardi di dollari. E Blockbuster? Beh, è quasi del tutto fallita.

Insomma: avete molta strada davanti. Ma guardare le spalle dei concorrenti non aiuterà tanto quanto tenere gli occhi puntati sull’obiettivo.

4- Non sapete quali sono le risorse necessarie

Organizzazione dell'Idea

Organizzazione dell’Idea

I fondi non sono l’unico problema per chi ha preso il coraggio a due mani e ha deciso di avviare una startup. Di fianco alla cassa c’è un contenitore più importante che include la conoscenza, le relazioni e i potenziali clienti. Conoscere a fondo tutto questo è il paracadute per affrontare il salto di partenza della startup, e la sua crescita.

Per questo bisogna avere ben chiaro il proprio prodotto. Ogni startup ha bisogno di quantificare il valore del proprio viaggio, e di poterlo comunicare in meno di un minuto ai nuovi membri del team, agli investitori e ai consumatori. Dove state andando? Perché? Con chi?

5- Imparare a gestire le finanze

Persino le associazioni no profit hanno bisogno di soldi per lavorare, quindi ogni startup ha bisogno di un business model, che sia un piano a lungo termine per calcolare le spese. Misurare il profitto è l’unico modo per non finire in un vicolo cieco.

Per alcuni imprenditori il goal finale è quello sociale, salvare l’ambiente o risolvere il problema della fame mondiale. Per altri sono i soldi. Lo schema per raggiungere questi obiettivi è diverso per ognuno. Sapere dove andare è l’unico modo per evitare gli ostacoli che si presenteranno.

motivare il team

motivare il team

Le metriche finanziarie comuni tengono traccia di molti valori: il margine lordo, la crescita dei ricavi, l’utile netto. I costi di acquisizione dei clienti e i costi di marketing come percentuale delle entrate. Queste misure dovrebbero essere guidate dai vostri valori e dalla cultura aziendale.

6- Riposare, motivare e premiare il team

La startup è fatta di persone fedeli al progetto e motivate. Un buon imprenditore sa come premiare i progressi e i risultati, più delle ore lavorate. E per questo dovrebbe essere il primo a non investire ogni istante in quella startup. Assicurarsi il tempo per ricaricare le batterie, per celebrare ogni piccola milestone, è il modo migliore per avere sempre più motivazione e raggiungere il traguardo successivo.

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